Anelito di rinascita

Stimata dott.ssa Piscolla

le copio qua la recensione che ho scritto dopo aver letto il suo utile e prezioso libro:

“il libro si presenta come un romanzo da scorrere tutto d’un fiato.. iniziando dai drammi di vite di gente come noi, moderna, alle prese con mali “sconosciuti”, dove mille sintomi che non trovano una causa, una diagnosi, vengono elencati a molti attenti sanitari ma.. un subdolo nemico, impalpabile forza, estratta a forza dalla natura quasi fosse un demone nel suo millenario riposo (mercurio, metallo estratto selvaggiamente e scaricato ovunque) agisce e sferra la sua punizione sul genere umano. Ecco allora una eroina, Andrea, che, affiancata poi dalla controparte maschile, Paride, viaggia fin nel limbo della psiche umana dei suoi pazienti, per indagare indizi, tracce, sottili vapori lasciati dalla subdola presenza, fino a scovare, un giorno, dopo varie peripezie cariche di coraggio e a volte sofferenza, la prova diretta di questa presenza sfuggente, che causa così tanti mali nelle persone attorno a lei.. Il romanzo presenta poi la dimensione romantica, un amore, che nasce tra due medici in crisi d’identità professionale e che, tra le barricate di questa lotta a un nemico antico, troveranno un comune significato, un progetto di amore e di vita per se stessi, ma sopratutto, per la moltitudine di pazienti che attendono un alito di speranza per tornare a vivere.. un viaggio dunque, prima all’inferno e poi al purgatorio, un messaggio di speranza, un invito a non arrendersi ma a proseguire la battaglia per la vita, per la salute, per l’armonia con se stessi e con l’ambiente. Dopo aver terminato di leggerlo ho percepito un messaggio, tra le righe del romanzo traspare, nonostante tutto, l’anelito di una rinascita dell’animo umano al desiderio di giustizia, alle bellezze della vita e alla sacralità di tutto il nostro creato. Grazie Andrea, grazie Paride.

Clemente Venece