Metalli pesanti causa di patologie

Nel numero 1 del 2010 (febbraio – apri copertina) della rivista Wilocs Informa nella sezione “Materiali dentari e biocompatibilità” pubblicato il nostro articolo dal titolo “L’uso dei metalli pesanti in odontoiatria quali causa di patologie sistemiche e le alternative”. Di seguito l’articolo e la copertina della rivista.

Metalli pesanti causa di patologie

L’Intossicazione cronica da metalli pesanti riveste una notevole importanza; i metalli pesanti presenti negli alimenti, farmaci, cosmetici ma principalmente nei materiali dentali possono causare quadri clinici complessi alla cui evidenza concorrono fattori costituzionali e ambientali. Diagnosi e terapia non si prefiggono solo di “eliminare” i sintomi ma di valutare la reattività, la capacità residua di autodetossificazione e la necessità di sostenere organi e funzioni.

La rimozione “protetta” di tali materiali riveste un ruolo centrale.

Parole chiave

amalgama – mercurio – leghe odontoiatriche – intossicazione cronica – omotossicologia – rimozione controllata.

I notevoli progressi acquisiti dall’Odontoiatria nel campo delle tecniche operative e delle strumentazioni, hanno reso l’apparato stomatognatico del
paziente,una struttura anatomica distaccata dal complesso dell’organismo del suo insieme.

Inquadramento Omotossicologico

Ai fini diagnostici di numerose patologie, il rilevamento della presenza di metalli nell’organismo riveste notevole importanza.
Nella valutazione di diversi quadri clinici gli effetti da intossicazioni da metalli pesanti sono spesso trascurati.
Tra le intossicazioni croniche da metalli pesanti particolare attenzione va riservata a quella da Mercurio, Hg, la cui origine dipende da fattori alimentari, iatrogeni, cosmetici e soprattutto dalle otturazioni dentali in amalgama (fig 1).

AmalgamaLo studio delle intossicazioni croniche da metalli pesanti, senza una adeguata valutazione dell’individuo in esame conduce ad un inquadramento errato
della sua problematica.

La diagnostica non è rivolta solo ai sintomi bensì mirata all’inquadramento del paziente per valutarne lo stato e la capacità reattiva; la terapia deve  essere mirata ad eliminare o ridurre i fattori inquinanti e a drenare e disintossicare con intervento di sostegno agli organi ed alle funzioni alterate.

La rimozione delle otturazioni in amalgama e/o di protesi riveste un ruolo fondamentale; questo intervento deve essere attuato previa “protezione” del
paziente prima, durante e dopo gli interventi stessi; il ruolo terapeutico farmacologico determinante spetta al protocollo omotossicologico rivolto ai tre
componenti organici:
• cellulare;
• mesenchimale;
• emuntoriale.

La rimozione, eseguita da odontoiatra esperto, deve essere effettuata in una unità odontoiatrica allestita allo scopo e ben ventilata con protezione del paziente “alla poltrona”; i materiali di sostituzione testati (test potenziometrici)

Galvanismo in Odontoiatria

Nel contesto di una Medicina Ecologico-Ambientale ad ampio respiro non si può non parlare dell’effetto dei materiali odontoiatrici per otturazioni dentali,
protesi, ortodonzia ed implantologia a causa di una eventuale presenza di metalli tossici, pericolosi ed indiziati nel meccanismo di insorgenza di  intossicazioni croniche e malattie degenerative.

Da un canto, la presenza contemporanea di più metalli all’interno del cavo orale forma una sorta di meccanismo a batteria (effetto galvanico), con produzione di ioni, ovvero di vere e proprie correnti elettriche spesso responsabili dell’alterazione del Ph della bocca facilitando l’insorgenza di nevralgie,
emicranie, cefalee e la proliferazione di ceppi microbici differenziati.

L’effetto galvanico realizzato nella bocca, combinato con gli abbassamenti del valore del Ph salivare e con la migrazione di ioni, induce una maggiore suscettibilità a contrarre infezioni di tipo micotico (candida albicans) e parassitarie del cavo orale, delle adenoidi e tonsille (otiti ricorrenti, adeniti sottomandibolari ecc…).

L’effetto elettrogalvanico produce un campo elettromagnetico che provoca situazioni perturbanti per tutto l’organismo, sia attraverso i canali energetici connessi agli odontoni (l’insieme delle strutture del dente e della porzione di osso alveolare corrispondente), sia attraverso uno stimolo irritativo del sistema di regolazione di base con l’attivazione dell’asse ipotalamo ipofisi, cascata ormonale ed immunitaria (PNEI).

Patologia da “accumulo”

Dall’altro, i metalli tossici, liberati dalla corrosione di materiali odontoiatrici, che l’organismo non è in grado di eliminare fisiologicamente a causa di un
eccesso di accumulo anche dopo decenni dalla esposizione o di un “ingorgo” o “collasso” degli organi emuntori preposti allo “smaltimento”, vanno a
depositarsi negli organi-bersaglio specifici per ognuno.

E’ il caso del Mercurio (HG) che si localizza a livello del Sistema Nervoso Centrale, con un danno immediato imputabile all’azione perturbante la funzione
elettrica della cellula nervosa ed un danno a lungo termine interessando i tessuti mielinici.

Sempre a proposito del mercurialismo, ci sono persone che ne soffrono poco dopo aver messo le amalgame, in altri i sintomi compaiono dopo mesi.

Il quadro sintomatologico è vario e diversificato; tale varietà di sintomi spesso costringe la persona a consultare diversi specialisti per anni senza addivenire ad una soluzione del problema; spesso queste persone vengono etichettate come pazienti “ipocondriaci”; il mercurio, infatti, può dare sintomi di confusione mentale, depressione, istinti suicidi.

Oltre al Mercurio, i metalli piu’ utilizzati in Odontoiatria sono: argento (Ag), rame (Cu), Stagno (Sn), Zinco(Zn), Cadmio (Cd), Nickel (Ni), Cromo (Cr), Berillio (Be), Piombo (Pb), Palladio (Pd), Platino (Pt), Oro(Au), Titanio (Ti), tutti presenti in combinazioni di diverse leghe odontoiatriche.

I sintomi da tossicità possono essere locali e sistemici. A livello locale: bruciore della lingua, sapore metallico, disfagia, colorazione bluastra della mucosa
orale in prossimità della lega metallica (tatuaggio), nevralgie facciali e del trigemino, pulpiti e parodontiti.

A livello sistemico, gli ioni mellallici liberati dalla corrosione delle leghe, per effetto termico ed elettroforetico, raggiungono il tratto gastro intestinale ed
attraverso la mucosa raggiungono la via ematica e linfatica potendosi localizzare in organi anche molto lontani dalla cavità orale generando una grande
quantità di sintomi generici come: disbiosi intestinale con alvo alternato, alterazione del ritmo cardiaco, ansia, stanchezza cronica, invecchiamento precoce, immunodepressione e sintomi specifici di patologia d’organo.

Patologie come dermatiti ed eczemi, psoriasi e patologie degenerative della cute ad etiologia sconosciuta, possono essere riferite al ruolo che i metalli
pesanti svolgono, a causa del notevole aumento del loro utilizzo.

Come fare diagnosi

E’ possibile rilevare la presenza di metalli tossici nell’organismo attraverso l’analisi dei fluidi corporei: saliva, sudore, urine (metaltest) e sangue (melisa
test); attraverso la biopsia del capello (mineralogramma); attraverso test di cutireazione positiva; con materiali e sostanze ad uso odontoiatrico; attraverso test di misurazione elettrica (amalgamometro ed elettroagopuntura).

L’intervento terapeutico nell’ambito di queste patologie non può prescindere dalla rimozione dei materiali tossici mediante protocollo di protezione alla
poltrona, farmacologico ed alimentare e sostituzione con materiali metal free la cui biocompatibilità viene testata preventivamente ad personam.

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