La superstrada interdisciplinare

Negli anni ’60, quando ci siamo conosciuti, eravamo due “sbarbatelli”; a Scuola si parlava ancora de “Il Libro Cuore” ed “I Ragazzi della Via Pal” e la strada sotto casa nostra era la Flaminia, percorsa da un traffico così pesante… che ci disturbava anche quando giocavamo. Dalla Flaminia, poi, ognuno ha preso la sua direzione di studi e di vita, fin quando ci siamo ritrovati alla fine degli anni ’80.

Ciascuno di noi, aveva fatto esperienze in differenti  settori,  Volf in quello Medico (il 1° Odontoiatra in Umbria) ed io in quello Amministrativo-Giuridico-Sindacale.

I nostri appuntamenti in Studio Odontoiatrico per le cure (io ero il paziente), occupavano guarda caso più tempo degli altri, divenendo quasi subito “palestra delle idee” (che non ci sono mai mancate), infatti in ogni occasione si ragionava sempre sul’evoluzione del Campo Odontoiatrico: l’Omeopatia, la
Tossicità delle Amalgame, l’Alimentazione Biologica, le Tossicità Alimentari, la Prevenzione Alimentare, fino ai Convegni Nazionali sui vari temi di pertinenza.

Poi c’è stato un gran “tam tam”, che ha fatto la sua parte… (dove io ero uno dei fornitori  dei tamburi), la conoscenza si è diffusa e gli sforzi hanno premiato i musicanti…

Volf sentiva sempre la necessità di guardare e viaggiare oltre… ed aveva ragione!

A dargli manforte, giunge la preziosa collaborazione della propria consorte Marilina, specialista in Fitoterapia, Omotossicologia, Intolleranze Alimentari, Nutrizione Biologica, con la quale, dopo studi di ultima generazione – corsi sulle varie discipline applicative – l’introduzione della Quantica, hanno realizzato lo Studio Interdisciplinare ed aperto, per così dire, una “superstrada”di assistenza ove il paziente “coccolato” (che arriva anche da lontano…), viaggia tranquillo e trova il percorso risolutivo ai suoi problemi, per poi tornare a casa “guarito” ed anche… riconoscente.

E non è finita qui! Chissà cosa ci proporranno… domani…

Terni, 23/03/2010

Walter

Docs

Articolo precedente

Sicurezza in omeopatia: la parola all’OMS
Testimonianze

Articolo successivo

Per un futuro migliore